La diastasi addominale e la riabilitazione
La diastasi addominale consiste nella separazione eccessiva dei due muscoli retti dell’addome. I retti (destro e sinistro) sono separati tra loro dalla linea alba (o linea mediana) formata da tessuto connettivo che si sviluppa dallo sterno fino al pube.
La causa principale della diastasi dei retti (ma non l’unica) è la gravidanza: i muscoli retti dell’addome infatti, tendono a separarsi sempre di più durante i 9 mesi per far posto all’utero in accrescimento. Quindi in gravidanza e nel post parto ( 9 mesi) è normale. Se però ad un anno dal parto la distanza tra i due retti è maggiore di 3,5cm o se sono presenti delle ernie, la diastasi diventa patologica
I fattori di rischio affinchè la diastasi diventi patologica sono: età della gestante >35 anni, eccessivo aumento di peso, gravidanza gemellare, gravidanze precendenti, scarsa o sbagliata attiviyà fisica prima, durante e nell’immediato post parto, postura sbagliata.
I sintomi della diastasi addominali sono: dolori alla schiena, alle anche e al bacino; incontinenza, difficoltà digestive e respiratorie, gonfiore addominale soprattutto dopo i pasti, ernia addominale, postura scorretta, pesantezza del pavimento pelvico e non meno il fattore estetico (la pancia che non torna più come nel pre gravidanza).
Quando la paziente sospetta di soffrire di questo problema, viene invitata a svolgere una ecografia della parete addominale con e senza manovra di Valsalva: oltre a vedere l’affettiva distanza tra i due retti valutiamo la presenza o meno di eventuali ernie.
La fisioterapia è fondamentale sia per “prevenire” l’istaurarsi di una diastasi patologica sia durante la gravidanza e nell’immediato post parto.
In caso la diastasi sia superiore a 3,5cm o nel caso in cui siano presenti ernie addominali, è necessario l’intervento chirurgico. Anche qui 2 mesi dopo l’intervento è fondamentale la fisioterapia per il recupero della funzionalità della parete addominale.
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